Un voto consapevole affinché ogni atleta sia messo sullo stesso piano degli altri. Il pensiero di Ilaria Brugnoli

Ricevo questo pensiero da Ilaria Brugnoli – che ho conosciuto recentemente – la quale ha deciso di supportare la mia candidatura a Presidente della Federazione Italiana Triathlon e, naturalmente, quella di Mauro Preziosa, candidato alla carica di consigliere federale quota dirigenti, e di tutta la squadra.

Confrontandomi con lei, e non solo, ho potuto capire quanto il Paratriathlon abbia importanti margini di crescita se supportato dalle giuste strategie.

I have a dream“, diceva Martin Luther King.

Credo che questa sia la frase giusta per iniziare il mio breve pensiero sul perché sia fondamentale andare oltre quello che già esiste. Nel nostro mondo, quello dello sport paralimpico, è ancora più importante avere dei sogni. Non che nello sport “normo” non lo sia, ma quando si affrontano quotidianamente sfide e ostacoli, credere in qualcosa di autentico e vero diventa essenziale.

Fare sport in un ambiente in cui tutto è guidato da raccomandazioni e scelte soggettive, dove esistono ancora atleti di serie A e serie B, è inaccettabile. Questo è ancora più grave se l’essere disabile diventa un motivo di esclusione, lasciando spazio solo a chi è “meno disabile”. Solo perché è più comodo così. Credo fermamente che, prima di fare qualsiasi valutazione, ogni atleta debba essere messo sullo stesso piano degli altri, e solo dopo si possano fare delle scelte.

Mi chiamo Ilaria Brugnoli e faccio parte del mondo paralimpico dal 2019. Ritengo sia giunto il momento di fare un passo avanti, perché ogni atleta ha il diritto di esprimersi nella sua totalità unica e soggettiva. Ognuno di noi è unico e deve essere trattato come tale!

Mi auguro che chi andrà a votare valuti anche come funzionano le cose dietro le quinte e non si fermi alla sola valutazione di facciata. Siate consapevoli del vostro voto!

Una squadra per fare di più, fare meglio, fare insieme

Ieri è stata una tappa importante per la corsa alla Presidenza della Federazione Italiana Triathlon: ho avuto modo di presentare il candidato consigliere che ha completato la squadra di sostegno alla mia candidatura partita a gennaio 2023 e l’ho fatto a Milano in occasione della presentazione del programma alle società lombarde proseguendo il tour di presentazione e ascolto nelle regioni italiane.

L’obiettivo è sempre stato quello di poter proporre persone di spicco che nel corso degli anni avessero maturato competenze ed esperienze in diversi settori all’interno del triathlon e dello sport.

Sono onorato che persone del calibro di Luca Sacchi, Massimo Ghezzi, Sabrina Schillaci, Luigi Fini, Maurizio De Benedetti, Angela Abrunzo, Claudia Gnudi, Jacopo Butturini, Davide Uccellari, Luisa Iogna Prat e Mauro Preziosa abbiano deciso di mettersi in gioco al mio fianco con l’obiettivo comune di rilanciare la Federazione Italiana Triathlon e trasformarla in una Federazione moderna, sostenibile, trasparente e vincente.

Sicuramente si può #faredipiù, si può #faremeglio e si può #fareinsieme con l’intento di creare valore per gli affiliati agevolandone crescita e sviluppo.

Sarà nostra responsabilità essere affidabili, inclusivi, meritocratici, onesti. Saremo sempre disponibili al confronto costruttivo e all’ascolto.

E statene certi, ci metteremo passione e sapremo rispettare gli impegni presi.

Nuova sfida per Luisa Iogna Prat: la pluricampionessa italiana supporta la squadra di Daniele Moraglia in vista delle prossime elezioni federali

Nel mondo del triathlon da quasi tutta la vita, una laurea in scienze e tecnologie multimediali all’Università di Udine, sei titoli italiani in bacheca e tante, tante motivazioni. Difficile riassumere in poche parole l’evoluzione di Luisa Iogna Prat, 29enne friulana, atleta élite, che ha deciso di entrare nella squadra capitanata da Daniele Moraglia

Luisa ha mosso i primi passi nel triathlon all’età di nove anni, è cresciuta praticando questo sport, macinando tutte le tappe di un percorso di crescita graduale: dell’attività giovanile sul territorio, all’universo élite, passando dalla nazionale giovanile. 

Un’esperienza completa, variegata, fatta sul campo e attraverso tantissime miglia accumulate per disputare le gare internazionali in giro per il mondo, da World Cup e World Triathlon Championship Series, ai più prestigiosi circuiti mondiali di lunga distanza, specialità verso cui ha virato a inizio stagione, dopo aver giocato le proprie carte in ottica qualificazione olimpica. 

Proprio a poche settimane dai Giochi di Parigi 2024, Luisa ha deciso di compiere questo ulteriore passo, con l’intenzione di fornire il suo contributo al movimento del triathlon italiano. “Da un dialogo con Daniele Moraglia, che conosco da molto tempo, è emersa la possibilità di far parte di questo ambizioso progetto per la Federazione Italiana Triathlon: in parte, ricevere l’opportunità di essere parte attiva di questo percorso con un occhio di riguardo agli atleti, mi ha colto di sorpresa, dall’altra mi motiva e mi lusinga”. E dopo le recenti vicende federali, “ho consolidato la mia idea ed è cresciuta la voglia di dare il mio supporto, il mio punto di vista, di condividere la mia lunghissima esperienza per implementare e migliorare tutti quei meccanismi e quelle pratiche che coinvolgono gli atleti, in particolare quelli di alto livello, con l’obiettivo di compiere un concreto salto di qualità”.

Daniele Moraglia, che sarà candidato alla presidenza della FITRI alle imminenti elezioni, si dice “orgoglioso di poter contare sull’appoggio di Luisa Iogna Prat, triatleta di alto livello e di profonda esperienza, sei volte campionessa italiana, ma soprattutto persona moderata, matura e di grandi doti umane. Il suo contributo sarà fondamentale per quanto riguarda il capitolo atleti, ma sarà decisivo anche per altri temi strategici del progetto della mia squadra e della Federazione Italiana Triathlon dell’immediato futuro”.

Daniele Moraglia gioca d’anticipo: “Mi candiderò alla presidenza della Federazione Italiana Triathlon”

Con una tempistica piuttosto inconsueta, Daniele Moraglia annuncia, con abbondante anticipo rispetto alla scadenza naturale del quadriennio olimpico, la volontà di candidarsi alla presidenza della Federazione Italiana Triathlon alle prossime elezioni della FITRI.

“È risaputo che non abbia mai approvato e condiviso la strategia dell’attuale presidente e del consiglio federale. La mia sensazione negativa iniziale si è rafforzata in questi primi anni di gestione: la Federazione Italiana Triathlon naviga a vista, senza reali progetti a medio-lungo termine, sotto i proclami a senso unico di un presidente più adatto a cercare consenso attraverso i social che a costruire il futuro del nostro movimento. Dietro un’apparenza di positività si cela malumore e scontento in tutte le aree del nostro sport. Proprio per questi motivi, ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze e la mia esperienza per dare nuova linfa al nostro amato Triathlon. Sogno una Federazione dove gli atleti e i tecnici siano davvero al centro del progetto, dove il movimento paralimpico cresca di pari passo a quello olimpico, dove le Società siano il motore dell’attività e i Dirigenti siano pronti ad affrontare le future sfide che la nuova riforma dello sport presenterà. Lavorerò per una Federazione dove vinca la meritocrazia, la preparazione e l’eccellenza, quella vera, non quella sbandierata. La strada da percorrere è lunga, ma, nella pluralità di idee e competenza che ci accomuna, troveremo tutti insieme la via maestra per far crescere il Triathlon in Italia, conscio di non essere solo”.

CHI È 

Nato a Sanremo nel 1982, Moraglia, sposato e papà di due figli, è responsabile commerciale di due importanti aziende che producono integratori e abbigliamento sportivo. Laureato in Scienze Motorie e dello Sport presso l’Università Cattolica di Milano nel 2007 e in Management dello Sport presso l’Università del Foro Italico di Roma nel 2011, è stato insignito dal CONI della Stella di Bronzo, dal CONI Liguria dell’Oscar dello Sport e dal Comune di Sanremo del Premio San Romolo per lo sport. Può vantare il primato di essere stato il più giovane consigliere federale della Federazione Italiana Triathlon, è stato presidente del Comitato Regionale e fiduciario locale del CONI ed è presidente della Riviera Triathlon 1992. 

IL TRIATHLON 

“Dopo aver compiuto tutto il percorso agonistico nel nuoto, mi sono avvicinato al triathlon nei primi anni 2000. Una sera ho conosciuto i ragazzi che praticavano la multidisciplina, in particolare Daniele Rambaldi e ho iniziato anche io a buttarmi nella mischia prendendo in prestito la bicicletta del mio padrino. Nell’aprile del 2000 ho disputato la prima gara: da quel momento non mi sono più allontanato da questo sport”. 

Proprio nel 2000 ha iniziato ad aiutare nell’organizzazione del Sanremo Olympic Triathlon con la Riviera Triathlon 1992, società di cui è presidente da 20 anni. Numerosi gli appuntamenti nazionali e internazionali organizzati in oltre due decenni da Moraglia e dalla sua società sportiva: tra cui i Campionati Italiani di Triathlon, due edizioni della Coppa Europa, i Campionati Italiani Giovanili, la Coppa delle Regioni e ora il Challenge Sanremo.

“Sono molto contento del percorso compiuto nel mondo del triathlon sino ad oggi e vado molto fiero di aver realizzato il sogno del mio mentore Daniele Rambaldi ossia quello di aprire il settore giovanile della Riviera Triathlon: molti dei ragazzi cresciuti tra le nostre fila dal 2005 ad oggi, gravitano ancora nell’universo della società, danno una mano durante gli eventi, fanno parte del direttivo o investono il loro tempo per formare i giovani atleti che saranno il nostro futuro”.

GLI IDEALI 

“Nel corso di tutti questi anni ho fatto la mia strada. Sono entrato in contatto con tantissime persone e tutte mi hanno insegnato qualche cosa, ma vorrei ricordarne alcune.  Ho già citato diverse volte Daniele Rambaldi, che mi ha trasmesso l’amore per il triathlon ed è stato, per me, come un secondo papà; voglio ricordare anche Ivo Bensa, per tanti anni presidente del Comitato Provinciale del CONI di Imperia, il quale mi ha fatto percepire che cos’è l’amore incondizionato per lo sport e che cosa vuol dire combattere per le proprie idee. Sono convinto che la meritocrazia debba essere la chiave del successo delle persone invece vedo che troppo spesso, anche nella nostra Federazione, è più importante avere la giusta spinta. Ecco, questa “giusta spinta”, io l’ho persa diverse volte lungo il mio percorso proprio per restare fedele ai miei principi, ma sono convinto di aver fatto la scelta giusta: qualche progetto è stato rallentato, alcuni sono falliti, altri sono comunque andati avanti seppur con smisurata fatica, ma quello che più conta è aver tenuto stretti i valori in cui credo e l’integrità morale”.

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