Sfida accettata: Giuseppe Sachero fa parte del nostro Team

Soffre la routine, adora le sfide, si esalta e dà il meglio di sé quando lavora in gruppi eterogenei e motivati. Ed è uno sportivo a 360°. Una riduttiva, forse troppo essenziale presentazione di Giuseppe Sachero, il più recente innesto nella squadra. 52 anni, è un dirigente d’azienda che vanta più di 20 anni di esperienza internazionale: attualmente, ricopre un importante ruolo dirigenziale in una multinazionale tedesca per soluzioni legate alla sostenibilità e decarbonizzazione dell’industria.

Papà di due figli ora adolescenti, frequenta da sempre il mondo dello sport: ex portiere di calcio a livello dilettantistico, ha praticato molti sport fino ad approdare, a 40 anni, al triathlon come sfida personale, da puro Finisher. Archiviata temporaneamente l’attività agonistica, è alla ricerca di una nuova dimensione sportiva, di nuove sfide, di obiettivi concreti. “Anche per questo motivo, ho scelto di entrare a far parte del gruppo di lavoro di Daniele Moraglia – dice Beppe – un team variegato, che unisce spiccate competenze tecniche e specifiche nel mondo del triathlon a professionisti competenti e capaci in vari ambiti. Come sono solito fare, non ho preso istintivamente questa decisione, ma, dopo diverse chiacchierate con Daniele, che conoscevo da molti anni, e con diversi elementi della sua squadra, ho capito che il progetto è serio e fondato su obiettivi chiari e concreti”.

Solare, entusiasta della vita e amante della socialità, Giuseppe Sachero è sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda di Daniele Moraglia che si dice “onorato della sua scelta: è un professionista encomiabile, un dirigente di alto livello, uno sportivo, anzi, una persona che mette passione in tutto ciò che fa. Sono convinto che l’esperienza e il punto di vista di Giuseppe saranno fondamentali per il nostro progetto, la sua visione manageriale, la sua conoscenza radicata su temi cari a tutti quali la sostenibilità a 360° e la sua indole da triatleta rappresentano un mix perfetto”. Che cosa aggiungere se non “buon lavoro”.

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