Il cuore del progetto: le persone

Una questione che mi sta a cuore è quella di essere circondato da persone accomunate da importanti doti quali competenza, preparazione, professionalità, serietà e passione.

Queste persone, che siano atleti (di triathlon o di paratriathlon) élite, giovani o age group, oppure dirigenti, organizzatori, tecnici o altre figure che possano permettere al nostro movimento di crescere, saranno poste al centro di ogni progetto e saranno messe in grado di esprimersi al meglio.

Per ognuna di queste figure ritengo fondamentali alcuni passaggi che saranno alla base del Programma Elettorale e del quadriennio che andrò a presiedere se l’elettorato me lo permetterà.

L’atleta élite (attività internazionale – World Triathlon):

  • dovrà sentirsi libero di presentare il proprio progetto sportivo, condividendo i propri obiettivi e definendo quella che sarà la propria squadra di lavoro. In questo caso la Federazione dovrà essergli di supporto fornendo gli strumenti adatti per il perseguimento degli obiettivi, collaborando a stretto contatto con la società per cui l’atleta è tesserato e non sostituendola.

Non dovrebbero esistere:

  • imposizioni di lunghi raduni dove la preparazione dello stesso viene sconvolta;
  • situazioni generalizzate (p.e. non è detto che se un atleta performa al meglio dopo 1 mese di altura, la regola valga per tutti gli altri);
  • imposizioni tecniche su staff, ambienti e luoghi di lavoro (p.e. se un atleta sceglie di essere seguito da un determinato staff e di avere la propria base di allenamento in Francia, negli Stati Uniti o in qualsiasi altro Paese, deve essere libero di poterlo fare, senza che questo abbia ripercussioni sulle selezioni per le squadre nazionali o sul supporto che la Federazione darà all’atleta: il supporto dev’essere parametrato alle prestazione raggiunte in relazione ai progetti condivisi a inizio stagione). L’unica eccezione riguarda il coinvolgimento di persone coinvolte in situazioni di doping, abusi o molestie;
  • chiusure a sponsor personali purché questi non entrino in concorrenza con quelli federali: oltre a essere un valore aggiunto per la Federazione, lo sono anche per l’atleta.

L’atleta age group (attività internazionale – World Triathlon):

  • nel momento in cui decide di rappresentare la propria nazione a eventi di Campionato Europeo o Mondiale, deve essere agevolato con l’offerta di prodotti e servizi pensati e progettati su misura e deve ricevere un adeguato supporto nell’avvicinamento all’evento e durante la manifestazione;
  • deve essere certo di partecipare a eventi di qualità e in sicurezza, siano essi promozionali o titolati.

I giovani atleti:

  • dovranno crescere in un ambiente sano in cui imparare i veri valori dello sport, divertendosi;
  • sarà ritenuto importante che si formino e crescano sportivamente nella società più vicina al proprio luogo di residenza, cercando di impedire che diventino merce di scambio per favorire la crescita di società che fagocitano piccole realtà che hanno investito tanto sul territorio. Se è vero che spesso l’unione fa la forza, in questo caso ritengo che la capillarità sia indispensabile affinché siano realizzati tutta una serie di progetti collaterali per la vera diffusione del nostro sport a livello giovanile, supportando le tante piccole società con attività strutturate, piuttosto che una tantum.

I dirigenti:

  • sono figure dotate di una sconfinata passione, un motore importante per dirigere una società o un’associazione sportiva, aspetto che oggigiorno non basta più. Siccome sono necessarie competenza, preparazione, professionalità e serietà, sarà attivata una serie di corsi di formazione e aggiornamento, cosa mai fatta ad oggi dalla Federazione Italiana Triathlon e più che mai importante e necessaria in questa fase storica che vivrà sabato 1 luglio 2023 un cambiamento epocale con l’entrata in vigore della Riforma dello Sport.

Gli organizzatori:

  • hanno tante responsabilità e poche tutele, ma anche in questo caso la passione non è sufficiente. Come per i dirigenti, servono competenza, preparazione, professionalità e serietà. Anche per questa figura saranno attivati dei corsi di formazione e aggiornamento.

I tecnici:

  • rappresentano una figura cardine per il nostro movimento, quella a cui si consegnano giovani atleti da formare e allenare, quella a cui si affidano atleti d’élite per eccellere; quella a cui si rivolgono gli atleti age group per prepararsi. Attualmente al tecnico è richiesto di essere un po’ allenatore, un po’ preparatore, un po’ psicologo, un po’ nutrizionista, ma di fatto, nella maggior parte dei casi, è solo una persona che fa tutto questo come secondo lavoro o hobby, esclusivamente per passione. Se vogliamo che i nostri tecnici siano dei professionisti veri, dobbiamo dare la possibilità di accedere a una preparazione importante, lavorare in equipe, ma, soprattutto, dovranno essere messi in condizione di fare di questo lavoro una vera professione.

Contatti

La trasparenza

Più volte l’attuale presidente della nostra Federazione ha sbandierato il termine trasparenza come cavallo di battaglia della propria amministrazione.

Il principio di trasparenza dovrebbe essere inteso come accessibilità totale alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività della Federazione con l’obiettivo di favorire il controllo diffuso e garantire la piena consapevolezza da parte degli affiliati sull’operato del presidente e del consiglio federale oltre che sull’utilizzo delle risorse.

La pubblicazione dei dati dovrebbe incentivare la partecipazione degli affiliati allo scopo di:

  • assicurare la conoscenza dei servizi resi, le caratteristiche quantitative e qualitative e le modalità di erogazione;
  • prevenire fenomeni di corruzione e promuovere l’integrità;
  • sottoporre al controllo diffuso ogni fase del ciclo di gestione della performance per consentirne il miglioramento.

Trovo singolare che solo a fine marzo 2023 sia stato pubblicato sul sito federale il Bilancio Consuntivo 2021 insieme ai relativi allegati. Documenti approvati dal Consiglio Federale in data 21 giugno 2022 e che da art. 54.06 dello Statuto dovrebbero essere pubblicati entro 15 giorni dall’approvazione degli stessi da parte del CONI.

A cosa è dovuto tale ritardo?

Forse, al fatto che da un paio di mesi a questa parte esiste un contraddittorio?

A proposito di trasparenza, oggi ho inviato una richiesta via PEC affinché siano resi noti e pubblicati nell’apposita sezione del sito federale, entro 30 giorni, gli atti amministrativi quali Delibere Presidenziali e Delibere del Consiglio Federale.

Daniele Moraglia gioca d’anticipo: “Mi candiderò alla presidenza della Federazione Italiana Triathlon”

Con una tempistica piuttosto inconsueta, Daniele Moraglia annuncia, con abbondante anticipo rispetto alla scadenza naturale del quadriennio olimpico, la volontà di candidarsi alla presidenza della Federazione Italiana Triathlon alle prossime elezioni della FITRI.

“È risaputo che non abbia mai approvato e condiviso la strategia dell’attuale presidente e del consiglio federale. La mia sensazione negativa iniziale si è rafforzata in questi primi anni di gestione: la Federazione Italiana Triathlon naviga a vista, senza reali progetti a medio-lungo termine, sotto i proclami a senso unico di un presidente più adatto a cercare consenso attraverso i social che a costruire il futuro del nostro movimento. Dietro un’apparenza di positività si cela malumore e scontento in tutte le aree del nostro sport. Proprio per questi motivi, ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze e la mia esperienza per dare nuova linfa al nostro amato Triathlon. Sogno una Federazione dove gli atleti e i tecnici siano davvero al centro del progetto, dove il movimento paralimpico cresca di pari passo a quello olimpico, dove le Società siano il motore dell’attività e i Dirigenti siano pronti ad affrontare le future sfide che la nuova riforma dello sport presenterà. Lavorerò per una Federazione dove vinca la meritocrazia, la preparazione e l’eccellenza, quella vera, non quella sbandierata. La strada da percorrere è lunga, ma, nella pluralità di idee e competenza che ci accomuna, troveremo tutti insieme la via maestra per far crescere il Triathlon in Italia, conscio di non essere solo”.

CHI È 

Nato a Sanremo nel 1982, Moraglia, sposato e papà di due figli, è responsabile commerciale di due importanti aziende che producono integratori e abbigliamento sportivo. Laureato in Scienze Motorie e dello Sport presso l’Università Cattolica di Milano nel 2007 e in Management dello Sport presso l’Università del Foro Italico di Roma nel 2011, è stato insignito dal CONI della Stella di Bronzo, dal CONI Liguria dell’Oscar dello Sport e dal Comune di Sanremo del Premio San Romolo per lo sport. Può vantare il primato di essere stato il più giovane consigliere federale della Federazione Italiana Triathlon, è stato presidente del Comitato Regionale e fiduciario locale del CONI ed è presidente della Riviera Triathlon 1992. 

IL TRIATHLON 

“Dopo aver compiuto tutto il percorso agonistico nel nuoto, mi sono avvicinato al triathlon nei primi anni 2000. Una sera ho conosciuto i ragazzi che praticavano la multidisciplina, in particolare Daniele Rambaldi e ho iniziato anche io a buttarmi nella mischia prendendo in prestito la bicicletta del mio padrino. Nell’aprile del 2000 ho disputato la prima gara: da quel momento non mi sono più allontanato da questo sport”. 

Proprio nel 2000 ha iniziato ad aiutare nell’organizzazione del Sanremo Olympic Triathlon con la Riviera Triathlon 1992, società di cui è presidente da 20 anni. Numerosi gli appuntamenti nazionali e internazionali organizzati in oltre due decenni da Moraglia e dalla sua società sportiva: tra cui i Campionati Italiani di Triathlon, due edizioni della Coppa Europa, i Campionati Italiani Giovanili, la Coppa delle Regioni e ora il Challenge Sanremo.

“Sono molto contento del percorso compiuto nel mondo del triathlon sino ad oggi e vado molto fiero di aver realizzato il sogno del mio mentore Daniele Rambaldi ossia quello di aprire il settore giovanile della Riviera Triathlon: molti dei ragazzi cresciuti tra le nostre fila dal 2005 ad oggi, gravitano ancora nell’universo della società, danno una mano durante gli eventi, fanno parte del direttivo o investono il loro tempo per formare i giovani atleti che saranno il nostro futuro”.

GLI IDEALI 

“Nel corso di tutti questi anni ho fatto la mia strada. Sono entrato in contatto con tantissime persone e tutte mi hanno insegnato qualche cosa, ma vorrei ricordarne alcune.  Ho già citato diverse volte Daniele Rambaldi, che mi ha trasmesso l’amore per il triathlon ed è stato, per me, come un secondo papà; voglio ricordare anche Ivo Bensa, per tanti anni presidente del Comitato Provinciale del CONI di Imperia, il quale mi ha fatto percepire che cos’è l’amore incondizionato per lo sport e che cosa vuol dire combattere per le proprie idee. Sono convinto che la meritocrazia debba essere la chiave del successo delle persone invece vedo che troppo spesso, anche nella nostra Federazione, è più importante avere la giusta spinta. Ecco, questa “giusta spinta”, io l’ho persa diverse volte lungo il mio percorso proprio per restare fedele ai miei principi, ma sono convinto di aver fatto la scelta giusta: qualche progetto è stato rallentato, alcuni sono falliti, altri sono comunque andati avanti seppur con smisurata fatica, ma quello che più conta è aver tenuto stretti i valori in cui credo e l’integrità morale”.

CONTATTI: www.danielemoraglia.cominfo@danielemoraglia.com – 345.3426463